L’evoluzione del castrum di Sarnano

Il nucleo originale del centro storico di Sarnano è costituito dagli edifici pubblici situati in Piazza Alta, la Chiesa di Santa Maria, il Palazzo del Popolo e del Podestà e il Palazzo dei Priori, e dalle case private immediatamente sottostanti. Nel giro di pochissimi anni, però, la popolazione sarnanese aumentò, accogliendo sempre più gente proveniente dalle campagne circostanti e si rese necessario ampliare il castrum. Nonostante ciò, come si vede dai bozzetti sottostanti (realizzati dall’architetto Giuseppe Gentili), lo sviluppo urbano ha mantenuto quasi intatta la forma originaria.

La seconda cerchia muraria

La prima ricostruzione risale al 1304, appena vent’anni dopo il completamento della prima cerchia di mura, quando un secondo girone si rese necessario al fine di inglobare il piccolo borgo che si era sviluppato appena fuori da Porta Brunforte. Al castrum, infatti, si accedeva mediante diverse Porte, ognuna rivolta verso i territori dei rispettivi castelli poi inclusi nella comunanza e da cui prendevano il nome: Porta Poggio, Porta Brunforte, Porta Castelvecchio e Porta Bisio, quest’ultima creata solo dopo la costruzione della secondo cerchia muraria, visto che gli abitanti della contrada Bisio non parteciparono fin da subito alla fondazione del Comune. La contrada di Piobbico invece, non ha una porta, sebbene la cattedrale di Santa Maria, sulla sommità del paese, fosse considerata un’emanazione dell’Abbazia dei monaci Benedettini di Piobbico.
Gli edifici del castrum sono tutti costruiti in mattoni color ocra e sono, probabilmente, opera di maestri costruttori Lombardi. Unica eccezione, è costituita dalle case a sbalzo, visibili in alcune vie che presentano una parte in legno, rialzata e sporgente verso l’esterno: un tipo di architettura tipica del nord d’Italia e che testimonia la presenza di una comunità proveniente da quelle zone.
Per il resto, come prescritto dalle leggi comunali, le case sono state costruite rispettando determinate altezze in modo che i gironi esterni non coprissero la luce a quelli più interni. L’architettura è semplice e uniforme: sono del tutto assenti palazzi gentilizi, a dimostrazione del fatto che Sarnano non accettò mai la presenza di grandi famiglie nobili in virtù dello spirito popolare e indipendente dei suoi fondatori. Agli stessi Brunforte, una volta inurbati nel castrum di Sarnano, venne concesso uno spazio di sessanta piedi per la costruzione di una casa, a patto che non fosse più alta di un piano e che non si affacciasse sulla pubblica piazza, riservata agli edifici di rappresentanza.

Centro storico di Sarnano - analisi dello sviluppo urbano (Arch. G. Gentili)

Ampliamenti successivi

La III cinta di mura risale alla prima metà del XVI secolo e va ad inglobare il nuovo insediamento di case nato fuori dalla porta Castelvecchio, tra cui il Monte di Pietà e il Ghetto Ebraico. Con la III cerchia fu edificata anche la porta della Pesa, oggi nota impropriamente come Arco del Trecento.
La IV e ultima cerchia, infine, risale alla fine del XVI secolo, e viene costruita per inglobare il nuovo borgo sorto in direzione della contrada Poggio.
Con l’allargarsi delle mura, naturalmente, venivano ricostruite anche le porte, molte delle quali, però, ebbero vita precaria, soprattutto quando, alla morte di Papa Sisto V il fenomeno del brigantaggio si fece più intenso e la necessità di rendere i borghi più sicuri spinse i cittadini a ridurre il numero di accessi.
A Sarnano, infatti, anno dopo anno le porte furono murate e rimase solo la porta Brunforte, oggi collegamento simbolico tra la parte fortificata e il moderno borgo di Sarnano.

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